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Testo lineare:

Dopo la laurea in medicina, conseguita nel 1940, nel corso della seconda guerra mondiale Alberto Burri viene fatto prigioniero dagli inglesi e portato nel campo di concentramento texano di Hereford, qui, utilizzando materiali di fortuna, comincia a dipingere. Tornato in Italia nel 1946, si trasferisce a Roma, dove l'anno successivo, alla galleria La Margherita, tiene la sua prima personale. Nel 1948, espone sempre nella stessa galleria, le prime opere astratte: Bianchi e Catrami.
Nel 1949 realizza SZ1, il primo Sacco stampato. Nel 1950 comincia con la serie le Muffe e i Gobbi e utilizza per la prima volta il materiale logorato nei Sacchi. Nel 1951 il Burri partecipa alla fondazione del Gruppo Origine, insieme a Ballocco, Capogrossi e Colla.
Nel 1952 espone per la prima volta alla Biennale di Venezia, presentando l'opera il Grande Sacco. Con le mostre di Chicago e New York del 1953 inizia il grande successo internazionale. Nel 1954 realizza piccole combustioni su carta. Continua a utilizzare il fuoco anche negli anni successivi, realizzando Legni (1956), Plastiche (1957) e Ferri (1958 circa).

Testo giustificato:

Dopo la laurea in medicina, conseguita nel 1940, nel corso della seconda guerra mondiale Alberto Burri viene fatto prigioniero dagli inglesi e portato nel campo di concentramento texano di Hereford, qui, utilizzando materiali di fortuna, comincia a dipingere. Tornato in Italia nel 1946, si trasferisce a Roma, dove l'anno successivo, alla galleria La Margherita, tiene la sua prima personale. Nel 1948, espone sempre nella stessa galleria, le prime opere astratte: Bianchi e Catrami.
Nel 1949 realizza SZ1, il primo Sacco stampato. Nel 1950 comincia con la serie le Muffe e i Gobbi e utilizza per la prima volta il materiale logorato nei Sacchi. Nel 1951 il Burri partecipa alla fondazione del Gruppo Origine, insieme a Ballocco, Capogrossi e Colla.
Nel 1952 espone per la prima volta alla Biennale di Venezia, presentando l'opera il Grande Sacco. Con le mostre di Chicago e New York del 1953 inizia il grande successo internazionale. Nel 1954 realizza piccole combustioni su carta. Continua a utilizzare il fuoco anche negli anni successivi, realizzando Legni (1956), Plastiche (1957) e Ferri (1958 circa).

Testo a due colonne:

Dopo la laurea in medicina, conseguita nel 1940, nel corso della seconda guerra mondiale Alberto Burri viene fatto prigioniero dagli inglesi e portato nel campo di concentramento texano di Hereford, qui, utilizzando materiali di fortuna, comincia a dipingere. Tornato in Italia nel 1946, si trasferisce a Roma, dove l'anno successivo, alla galleria La Margherita, tiene la sua prima personale. Nel 1948, espone sempre nella stessa galleria, le prime opere astratte: Bianchi e Catrami.
Nel 1949 realizza SZ1, il primo Sacco stampato. Nel 1950 comincia con la
serie le Muffe e i Gobbi e utilizza per la prima volta il materiale logorato nei Sacchi. Nel 1951 il Burri partecipa alla fondazione del Gruppo Origine, insieme a Ballocco, Capogrossi e Colla.
Nel 1952 espone per la prima volta alla Biennale di Venezia, presentando l'opera il Grande Sacco. Con le mostre di Chicago e New York del 1953 inizia il grande successo internazionale. Nel 1954 realizza piccole combustioni su carta. Continua a utilizzare il fuoco anche negli anni successivi, realizzando Legni (1956), Plastiche (1957) e Ferri (1958 circa).

Testo a due colonne giustificato:

Dopo la laurea in medicina, conseguita nel 1940, nel corso della seconda guerra mondiale Alberto Burri viene fatto prigioniero dagli inglesi e portato nel campo di concentramento texano di Hereford, qui, utilizzando materiali di fortuna, comincia a dipingere. Tornato in Italia nel 1946, si trasferisce a Roma, dove l'anno successivo, alla galleria La Margherita, tiene la sua prima personale. Nel 1948, espone sempre nella stessa galleria, le prime opere astratte: Bianchi e Catrami.
Nel 1949 realizza SZ1, il primo Sacco stampato. Nel 1950 comincia con la
serie le Muffe e i Gobbi e utilizza per la prima volta il materiale logorato nei Sacchi. Nel 1951 il Burri partecipa alla fondazione del Gruppo Origine, insieme a Ballocco, Capogrossi e Colla.
Nel 1952 espone per la prima volta alla Biennale di Venezia, presentando l'opera il Grande Sacco. Con le mostre di Chicago e New York del 1953 inizia il grande successo internazionale. Nel 1954 realizza piccole combustioni su carta. Continua a utilizzare il fuoco anche negli anni successivi, realizzando Legni (1956), Plastiche (1957) e Ferri (1958 circa).

Testo a tre colonne:

Dopo la laurea in medicina, conseguita nel 1940, nel corso della seconda guerra mondiale Alberto Burri viene fatto prigioniero dagli inglesi e portato nel campo di concentramento texano di Hereford, qui, utilizzando materiali di fortuna, comincia a dipingere. Tornato in Italia nel 1946, si trasferisce a Roma, dove l'anno successivo, alla galleria La Margherita, tiene la sua prima personale. Nel 1948, espone sempre nella stessa galleria, le prime opere astratte: Bianchi e Catrami.
Nel 1949 realizza SZ1, il primo Sacco stampato. Nel 1950 comincia con la serie le Muffe e i Gobbi e utilizza per la prima volta il materiale logorato nei Sacchi. Nel 1951 il Burri partecipa alla fondazione del Gruppo Origine, insieme a Ballocco, Capogrossi e
Colla.
Nel 1952 espone per la prima volta alla Biennale di Venezia, presentando l'opera il Grande Sacco. Con le mostre di Chicago e New York del 1953 inizia il grande successo internazionale. Nel 1954 realizza piccole combustioni su carta. Continua a utilizzare il fuoco anche negli anni successivi, realizzando Legni (1956), Plastiche (1957) e Ferri (1958 circa).
I testi possono essere scritti in modo lineare, allineati a sinistra o giustificati, a una colonna, oppure a due o tre colonne. La suddivisione in colonne avviene automaticamente. I testi possono essere del colore di default previsto dal modello scelto, oppure di un colore scelto nel set del modello stesso. Ecco alcuni esempi.

Testo lineare

Dopo la laurea in medicina, conseguita nel 1940, nel corso della seconda guerra mondiale Alberto Burri viene fatto prigioniero dagli inglesi e portato nel campo di concentramento texano di Hereford, qui, utilizzando materiali di fortuna, comincia a dipingere. Tornato in Italia nel 1946, si trasferisce a Roma, dove l'anno successivo, alla galleria La Margherita, tiene la sua prima personale. Nel 1948, espone sempre nella stessa galleria, le prime opere astratte: Bianchi e Catrami.
Nel 1949 realizza SZ1, il primo Sacco stampato. Nel 1950 comincia con la serie le Muffe e i Gobbi e utilizza per la prima volta il materiale logorato nei Sacchi. Nel 1951 il Burri partecipa alla fondazione del Gruppo Origine, insieme a Ballocco, Capogrossi e Colla.
Nel 1952 espone per la prima volta alla Biennale di Venezia, presentando l'opera il Grande Sacco. Con le mostre di Chicago e New York del 1953 inizia il grande successo internazionale. Nel 1954 realizza piccole combustioni su carta. Continua a utilizzare il fuoco anche negli anni successivi, realizzando Legni (1956), Plastiche (1957) e Ferri (1958 circa).

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Ultimo aggiornamento pagina: 22/6/2007 05:20:27
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